Per chi si aspettava già ghiaccio e fiamme, questa season premiere è stata piena di mosse strategiche degli autori per posizionare tutti i personaggi e accendere i primi conflitti tra loro prima che la vera battaglia abbia inizio.
L’episodio si apre con l’arrivo dell’armata di Daenerys a Grande Inverno. Ricorda molto l’arrivo di Robert Baratheon del primissimo episodio, ma questa volta Arya non si arrampica su un carro per vedere meglio ma sorride in prima fila, con l’aria di chi è finalmente nel posto giusto. Appena sfilano tutti i nuovi alleati del fratello, il suo stupore cresce: che ci fa Sandor Clegane? Chi è quella impellicciata bianca che sorride a Jon? E Gendry è ancora vivo? Forse avrebbe bisogno di un riassunto degli ultimi 60 episodi di Game of Thrones.
Avviene la tanto attesa reunion tra i fratelli Stark. Pensavo che Bran accogliesse Jon con la frase “Ti stai trombando tua zia” ma invece spoilera solo il fatto che il Re della Notte ha zombizzato un drago. L’abbraccio tra Jon e Arya è commovente. Arya è la sorella preferita di Jon, l’unica che ha sempre riconosciuto il suo valore. Anche se il confronto tra le spade di Valirya se lo potevano risparmiare. Arya sottostima il numero delle morti che ha dato grazie ad Ago, come se il fratello le avesse chiesto con quanti ragazzi è uscita in sua assenza.
I lord del nord sono peggio dei nostri leghisti. Si aspettavano di vedere ritornare il loro Re del Nord, si ritrovano invece una Regina straniera al comando di un esercito di abbronzati. Anche Sansa si lamenta: aveva apparecchiato per dieci ma sono arrivati in diecimila. Come darà da mangiare all’armata di Immacolati e anche a due draghi? La rossa non ha tutti i torti, sia il fratello che Dany mancano di senso pratico. Ma la verità è che Sansa non sopporta la cognata (o la zia acquisita? Lasciamo perdere). Una Sansa così ostile alla persona più potente in circolazione mi sembra fuori dal personaggio, avrebbe dovuto essere più sottile. Ho l’impressione che finirà come la trama con Arya della stagione precedente, best friends forever con Dany e selfie sotto la neve. Se è così gli autori sono decisamente a corto di idee.
Intanto i draghi sono un po’ sciupati: hanno mangiato solo una trentina di bestie a testa. Invece di chiamare la nonna di Casa Surace, Daenerys pensa bene di farli sgranchire un po’. Jon monta a cavallo di Rhaegal, Dany sale su Droghon e insieme volano fino a una cascata, per poi baciarsi davanti ai draghi che guardano Jon minacciosi (della serie, se fai male a mamma ti ammazzo).
Questo pezzo sarà puro fanservice ma mi è piaciuto veramente. Il volo liberatorio ci fa tornare per un attimo bambini, qualcosa che ti aspetti da una serie fantasy come questa. Chiunque abbia provato a salire su un cavallo o qualche altro animale per la prima volta, può capire gli attimi di terrore negli occhi di Jon.
Cosa sta succedendo intanto ad Approdo del Re?
Euron Greyjoy entra nella sala del trono di Cersei accompagnato dal capitano Strickland, il nuovo leader della armata mercenaria Golden Company. Strickland ha portato centinaia di uomini e navi, ma nessun elefante.
Cersei è delusa dalla mancanza di pachidermi, ma invece degli elefanti si becca il polipo. Euron vuole una ricompensa per i suoi servigi, e vuole essere pagato in natura.
Anche dopo che i due consumano l’atto sessuale, Cersei continua a lamentarsi di volere un elefante. Cosa avrà mai voluto dire? Fossi in Euron, mi farei due domande, ma lui pensa solo al bambino che potrebbe avere con Cersei, senza sapere che lei è già incinta. E qui nasce la domandona: perché Cersei beve nonostante sia in dolce attesa? O ha perso il bambino, o è completamente alcolizzata.
Veniamo alla scena chiave di questo episodio.
Samwell Tarly incontra Dany in biblioteca. La Regina lo ringrazia per aver curato Ser Jorah, ma presto durante la conversazione viene fuori che lei ha ucciso suo fratello e suo padre. Nella migliore tradizione di GOT, il grosso errore della stagione precedente le si ritorce contro, alienandosi le simpatie del migliore amico di Jon. Sam, piangendo con dignità, si congeda e si imbatte in Bran, che gironzola per il cortile, in attesa di far impazzire il primo che passa con il suo sguardo alienato.
“È ora di dire a Jon la verità”, dice Bran. Con questo, intende dire che Sam deve dire a Jon della sua parentela segreta. Il posto migliore che Sam trova per questa conversazione è in una cripta. In lacrime, rinfaccia a Jon che la sua ragazza ha fatto fuori tutti suoi parenti, poi passa abilmente al tema più spinoso. Jon è figlio di Rhaegar Targaryen e Lyanna Stark, dovrebbe essere lui il re dei Sette Regni e non quella parruccona di sua zia. Jon è senza parole, con uno sguardo da pesce lesso. In questo caso ha ragione, nelle altre mille scene dove l’attore ha la stessa faccia, no.
Negli ultimi fotogrammi, un nuovo visitatore sporco e malvestito arriva a Grande Inverno. Si abbassa il cappuccio, è Jaime <3. Ma davanti a lui c’è Bran che lo aspetta, più inquietante delle apparizioni di Shining.
E’ ufficiale, Bran in questa serie porta sfiga.
Le mie considerazioni finali sul “colpo di scena” della puntata. Abbiamo capito che Jon non aspira al potere. Lo mettono a capo dei Guardiani della Notte e non vuole, lo fanno Re del Nord e non vuole, ora potrebbe essere Re dei Sette Regni e già se la sta facendo sotto. Sembra come il tizio del primo banco che viene sempre eletto capoclasse a sua insaputa. E’ veramente un problema? Potrebbe benissimo abdicare in favore di Dany, oppure un matrimonio risolverebbe la situazione, ma forse l’ostacolo più grande sarà il vincolo di parentela, che potrebbe costringerlo a un passo indietro nella storia d’amore appena sbocciata.