Qualche minuto dopo Haron Al-Sajid entrò a guardarci con occhi sonnacchiosi. Rombi d’argento simili alle scaglie di un rettile luccicavano sulla sua lunga veste nera, stretta in vita da una stoffa viola ricamata con strani simboli arcani. L’ametista grande come un uovo, incastonata sul suo turbante, doveva valere la fortuna di una piccola nazione.
Ora che lo guardavo con attenzione, avevo davanti il tipo peggiore di ricco, borioso come Salima non avrebbe mai potuto essere. Protendeva sempre il mento verso l’alto, doveva essere abituato a guardare tutti all’ombra del suo naso adunco.
Haron Al-Sajid, stregone potente e superbo, ha conquistato la città di Al-Namir con un pugno di uomini. Orgoglioso dei suoi anni passati sui libri a studiare magia, si ritiene superiore alle persone comuni, che considera ignoranti e superstiziose. E’ sospettato di praticare la magia nera e di aver fatto un patto col Diavolo.
Salima, Yohnna e Horèb (in forma umana) si arruolano in una spedizione per uccidere lo stregone ma ciascuno in realtà ha scopi diversi.
Frase chiave
L’esperienza vince sempre sul talento
Il mento proteso verso l’alto di chi guarda gli altri da una posizione perennemente superiore, è una delle descrizioni che più ho apprezzato del libro (ma non la sola). È come vederselo davanti, o meglio, dal basso verso l’alto.
Grazie ^___^ mi impegno veramente tanto nelle descrizioni.