Inizio il blog tour del libro fantasy “Al Chiar di Terra” di Maria Carla Mantovani con una discussione approfondita sul tema della disabilità, in linea anche con il mese di luglio che celebra l’orgoglio delle persone con disabilità (disability pride month).
Ricordiamo che in narratologia il tema è il concetto principale di cui un autore vuole parlare mentre la premessa o tesi è il messaggio che l’autore vuole far passare su quel tema. Non tutte le storie hanno un impianto tematico ben definito, ma a me piace tantissimo quando succede perché ho la sensazione che tutto torni ed è il caso di Al Chiar di Terra.
In questo libro fantasy trovo che il tema della disabilità sia centrale perché si esprime nell’ambientazione, nei conflitti e in quasi tutti i personaggi che rappresentano una sfumatura diversa del problema.
Abbiamo una società che ritiene superiori le persone in grado di fare magie e due scuole: nella prima si viene giudicati in base alla padronanza del fuoco, nella seconda in base alle abilità curative.
La protagonista, Elspeth, si ritrova nell’accademia del fuoco, ma vive un’esperienza che la fa sentire come una persona con disabilità. Nonostante la sua mediocrità nel manipolare le fiamme, Elspeth possiede una serie di risorse e abilità che non vengono adeguatamente valutate.
Korian, il coprotagonista, un tempo era dotato di straordinarie abilità nel controllo del fuoco, ma a causa di un incidente ha perso l’uso di una mano e con esso i suoi poteri. Si trova quindi in una condizione di disabilità, sia nella metafora della narrazione, sia in senso letterale, poiché ha perso una mano.
Alicia è una persona “normale” senza poteri, ma ha ottime capacità politiche che le consentono di cambiare davvero la società.
Al contrario Malik, il preside, disprezza i “normali” e giudica male suo figlio Korian solamente perché non è più in grado di produrre fuoco. Lui nella metafora rappresenta le persone abiliste e mentalmente chiuse.
La premessa o tesi della storia, che è anche alla base dei moderni dibattiti sulla disabilità, è che non ha senso giudicare le persone tutte con gli stessi parametri. Ciascuno ha una sua peculiarità e anche chi ha un deficit può comunque trovare una sua dimensione e un suo modo per essere parte della società.
Nella metafora del racconto, non ha senso giudicare tutti solo su quanto sono in grado di manipolare il fuoco.
Non posso fare spoiler, ma la protagonista e Korian troveranno tanti modi di sopravvivere nella scuola sfruttando quello che hanno, mentre Malik dovrà rivedere le sue posizioni anche grazie alla vicinanza di Alicia.
Anche gli intrighi politici e il conflitto finale parlano di privilegi di una certa casta, di abitudini consolidate senza che nessuno sappia il perché e si inseriscono benissimo nel tema.