Quando le tigri fumavano è una raccolta di racconti coreani curata da Giulia Licciardello  con contributi di Giulia Esse  Simona Tarquini, Antonella Gasdia, Martina Paletti.

Il titolo è la versione coreana del “C’era una volta”.
“Quando le tigri fumavano” si rifà ai bei tempi andati in cui il tabacco costava così poco che anche le tigri fumavano. E con l’idea delle tigri tabagiste iniziamo a conoscere la personalità dei coreani, direi piuttosto sanguigna a giudicare dalle storie piene di delitti, suicidi d’amore e gente che prende fuoco (adoro ).

L’idea di questa opera è partita proprio dalla mancanza di un libro del genere. Esistono raccolte di racconti coreani ma sono testi universitari per addetti ai lavori. Invece ottima l’idea di Giulia di creare una raccolta pop. Ogni racconto è accompagnato da una spiegazione delle origini storiche/mitologiche su cui si basa ma ci sono anche tanti riferimenti ai k-drama, manga o altri prodotti audiovisivi che trattano lo stesso argomento. Della serie, se non siete ancora fissati con la corea, diventatelo.

Oltre alle storie, scritte in registro favolistico, è disponibile anche “Il guardiano del palazzo “, un racconto scritto da Giulia Licciardello e Giulia Esse in prima persona presente. Una ragazza italiana fan della corea ritorna per caso indietro nel tempo e si imbatte negli haetae, leoni mitologici posti a guardia del palazzo reale di Seoul. Un piccolo portal fantasy che secondo me potrebbe diventare facilmente un romanzo breve.

Lo scopo di quest’opera è avvicinare il lettore alla cultura coreana e per me la missione è compiuta. Io sono da sempre appassionata di giappone mentre della corea conosco poco o nulla. Dopo la lettura mi è venuta voglia di approfondire la mitologia (soprattutto delle gumiho, demoni volpe), di guardare alcuni dei k-drama citati, nonché, perché no, visitare Seoul in abiti tradizionali.