A Colpi di Cannonau e Un Bagno di Sangria sono una serie fantasy storica con due protagonisti: Fiammetta, una donna dal carattere fumantino che nello scorso volume ha organizzato una ciurma di piratesse e Ambrosio, inquisitore spagnolo abituato a reprimere troppo le proprie pulsioni.
L’elemento fantasy è costituito dalle Zipa, spiriti che possiedono gli esseri umani e li dotano di poteri magici, ma li costringono anche a cercare ossessivamente i dobloni del nuovo mondo.

In questo secondo volume la ciurma di pirati dalla Sardegna si dirige verso la Spagna alla ricerca dei dobloni maledetti. Ma i conflitti tra Fiammetta e Ambrosio creano non pochi problemi.

Titolo: Un bagno di sangria
Autore: Titania Blesh
Casa editrice: Acheron books
Genere: fantasy/avventura/comico

Recensione

ATTENZIONE SPOILER DEL PRIMO VOLUME

 

In A colpi di Cannonau mi era sembrato un po’ strano che Fiammetta accettasse così di buon grado di essere la vice capitana di Ambrosio, e infatti i contrasti di leadership tra i due riemergono subito nel seguito.
La parte più divertente è stata proprio il rapporto tra Fiammetta e Ambrosio, con la prima che ricopre il secondo di insulti sempre più coloriti e assurdi.
Trovo anche distribuita meglio la narrazione sui due protagonisti. Anche se il potere del fuoco di Ambrosio lo rende protagonista delle scene più pirotecniche, Fiammetta anche senza magia contribuisce in modo eguale, segue sempre il suo modo di fare (che consiste in pochi piani e molte esplosioni).
Ambrosio ha finalmente deciso di usare il suo potere, ma continua ad averne paura. Pensa di non riuscire a controllarlo, ha paura di perderlo e di perdere quindi l’unica cosa che lo rende speciale.
Fiammetta invece dietro agli insulti soffre per il conflitto di leadership e soffre anche per Stellina, che dopo essere stata liberata dallo Zipa non le dimostra più lo stesso aspetto.

Il libro, come il precedente, segue le tecniche di scrittura immersiva con due punti di vista molto diversi che descrivono cose e persone secondo il loro modo di sentire.
Ambrosio nel libro precedente era in terza persona perché c’era necessità di mantenere più la distanza tra il lettore e il personaggio. In questo è in prima perché sperimentiamo più a fondo le sue emozioni.
Fiammetta invece è in terza persona, ma non si nota proprio perché è così eccessiva che sembra sempre una prima persona xD. Ho trovato questa combinazione migliore perché crea meno stacco tra i due punti di vista.
L’azione è molto più spettacolare del precedente, ma paradossalmente ho trovato il ritmo meno veloce.
E’ stato dato più spazio all’introspezione dei personaggi, cosa da apprezzare, però ho trovato alcune ridondanze nelle descrizioni e nei pensieri.

Il libro ha due location principali, una in Spagna e una in Italia, ma non vi spoilero quali siano. Trovo che soprattutto la seconda abbia contribuito alla ottima resa del finale. La presenza di un famoso scienziato vissuto nel 1600 mi ha stupito, come se fosse entrato in scena uno dei miei attori preferiti

Il sistema magico nello scorso libro era più Soft magic (al lettore era nascosto gran parte del funzionamento interno) mentre invece in questo volume viene spiegato più in dettaglio come funzionano le reazioni tra gli Zipa e i dobloni, spostandosi quindi verso l’Hard magic. Anche il numero di persone in grado di usare la magia degli zipa aumenta a dismisura, con sempre più battaglie a colpi di magia e un finale ancora più col botto del precedente.