Avete mai assorbito le critiche altrui fino ad arrivare a odiarvi? Scopriamo questo tema insieme a Kelthra, la protagonista de Il sommo Incantatore – La terza arte.
Titolo: Il sommo Incantatore – La terza arte
Casa editrice : Dark Zone
Genere: fantasy/avventura
Autore: Francesco Zamboni
Recensione
Siamo arrivati al secondo libro della trilogia fantasy del Sommo Incantatore. Riepilogando per i distratti, in questa serie ci sono tre tipi di magie.
Gli incantatori usano un mix di arti marziali e energia magica convogliata nel corpo,
I maghi usano la magia comandata dalla mente
Gli elementali governano un elemento naturale (aria, acqua, terra, fuoco)
Nel primo libro avevamo esplorato la città degli incantatori. Nel secondo tocca a quella degli elementali
L’incantatore Joras, durante una missione alla ricerca di un amico scomparso, viene invischiato nelle lotte intestine all’interno della comunità di elementali. Si allea con Kelthra, una elementale della terra tosta ma con tante insicurezze da risolvere.
Il secondo libro mi sembra più maturo del primo e anche più adatto a un lettore adulto. Mentre nel primo il protagonista doveva smussare il suo brutto carattere (che però adoravo xD), i problemi di Kelthra sono più condivisibili. Lei è sorda e orfana, per cui ha introiettato tutte le prese in giro ricevute e deve superare l’odio ingiustificato per se stessa.
La comunità degli elementali è paritaria, con le posizioni di potere occupate sia da uomini che da donne e anche i personaggi minori equamente divisi, una scelta sensata visto che le tecniche elementali non sono basate sulla forza. La comunità degli incantatori invece, anche se mai apertamente sessista, presentava una grande maggioranza maschile, forse per le magie più “fisiche”.
All’inizio ho avuto un po’ di difficoltà a orientarmi con tanti personaggi nuovi, ma poi i vari caratteri si sono delineati, complice anche gli elementi naturali usati dalle varie fazioni. Si alternano il punto di vista di Kelthra e Joras e la storia decolla definitivamente quando i due personaggi uniscono le forze. L’alternanza aumenta la voglia di leggere perché ciascuno dà una sfumatura diversa sulla questione.
La struttura è molto chiara, con la posta in gioco che si alza sempre di più e un cambio di marcia proprio a metà del libro.
Il combattimento finale forse è troppo lungo ma sicuramente non deluderà i fan dei manga giapponesi, a cui la serie si ispira molto.
Non ci resta che aspettare il terzo libro dove scopriremo la comunità dei maghi.