La scienza dice che il nostro istinto prende le decisioni in pochi istanti e poi la ragione tenta di costruirci attorno una spiegazione razionale. Confesso, con questo libro ho dato retta totalmente al mio istinto, attirata dal gatto in copertina, senza cercare di darmi altre spiegazioni per comprarlo. Per fortuna il mio istinto aveva ragione.
Editore: Golem Edizioni
Autore: Sonia Sacrato
Genere: noir, romance
Sinossi:
Recensione
Lo stile della scrittrice è molto scorrevole e fluido, attento a creare sempre movimento nella scena. E’ difficile parlare di vita vera e di caffellatte la mattina presto senza risultare banali, ma una voce narrante ironica mantiene costante l’attenzione del lettore.
I personaggi sono quelli che più mi hanno colpito perché sono veri. Cloe è una “adultescente” problematica, con ancora parecchie questioni irrisolte e traumi che la portano a sabotarsi in continuazione, ma con un carattere e una determinazione che la rendono facile da amare. La madre non è la classica madre che vive in funzione della prole, invece si è creata una sua vita parallela indipendente dalle figlie fatta di un gruppo, le vedove, che si incontrano al cimitero e si sostengono a vicenda. La defunta nonna Clotilde è una figura oscura, l’opposto della nonna degli stereotipi. Dai racconti dei protagonisti emerge una donna che colpevolizza e causa traumi alla nipote e incapace di mostrarle affetto. Anche la signora Ada, quella che si è comportata più da vera nonna con Cloe, non è esente da zone d’ombra. Ma quelli che colpiranno di più le lettrici saranno i personaggi maschili.
Le ragazzine sognano un fidanzato bello, ricco e signore, le vere donne sognano Sandro, gentile, premuroso, cuoco e padrone di un ristorante. Dall’altra parte invece abbiamo Fabrizio, un sessantenne carabiniere in pensione, ancora piacente e seducente, da cui Cloe era attratta fin dall’infanzia. Non si trovano spesso sessantenni coinvolti in triangoli amorosi e quindi prendiamo atto della novità. Cloe è combattuta tra questi due uomini e la scelta è veramente ardua.
La trama si divide in due momenti temporali. In alcuni capitoli ambientati nel 1956 vengono approfondite le dinamiche del ritrovamento del cadavere di Virginia, prozia di Cloe. Negli altri ambientati nel 2016, abbiamo le indagini di Cloe, Fabrizio e Sandro alla scoperta del colpevole della morte di due coniugi e del presunto suicidio di Virginia.
Sulle investigazioni del presente un appunto: il ritrovamento di una scatola con gli indizi avviene verso pagina 100. Da quel punto in poi non si può smettere di leggere, con un susseguirsi di colpi di scena e scoperte. Forse sarebbe stato meglio spostare questo evento un po’ prima, per catturare subito l’attenzione del lettore.
Gli indizi ci sono fin dal primo momento, bisogna stare attenti e anche avere una discreta cultura pop degli anni 50 (io me li sono fatti sfuggire tutti). Di solito in un giallo l’investigazione è dettata dall’urgenza di punire il colpevole o di fermarlo dal compiere altri delitti, invece parlando di un delitto di sessant’anni prima, i personaggi sono mossi dall’amore per la verità pura e semplice, e grazie a quest’indagine Cloe viene a scoprire altre sfumature che hanno segnato il rapporto con la nonna e riesce, alla fine, a ritrovare se stessa. Anche il gatto Pablo sarà determinante in un paio di occasioni. Devo dire che da gattara mi aspettavo che fosse proprio al centro delle indagini, ma va bene così, interviene in momenti chiave ad aiutare Cloe, non si sa se coscientemente o meno. Ma a chi voglio prendere in giro, lo sappiamo che Pablo, in realtà, aveva previsto tutto.
Dove ho letto questo libro
Angolo dedicato ai posti strani in cui leggo.
Ero all’addio al nubilato di mia sorella a Berlino xD. Ho letto la maggioranza in aeroporto, ma qualche capitolo anche mentre tutte erano in coma da alcol.